Il 13 marzo scorso è stata respinta la mozione presentata dal Movimento 5S per chiedere l’abolizione delle botticelle nel comune di Roma. Mozione che è stata clamorosamente bocciata dal voto di maggioranza dei politici.
(sottotitolo: POLITICI UGUALE U.F.O.)
Sullo scollamento tra politici e cittadini si sono consumati fiumi di inchiostro, ma gli episodi che si susseguono quotidianamente ne confermano la crescente distanza, tanto da renderli ormai degli invisi extraterrestri.
C’è da chiedersi quale sia il carburante che alimenta il loro moto verso la stratosfera. Non è certamente il senso dello Stato e neppure il senso di giustizia, non è valore sociale e neppure la ricerca del consenso degli elettori. Amaramente occorre concludere che il propellente dei nostri politici è il condizionamento di lobbies e corporazioni.
Siamo agli antipodi della democrazia.
Un caso, tra i tanti, ci interessa particolarmente. E’ il recente voto del consiglio comunale di Roma che ha respinto la proposta di abolizione delle “botticelle”, le carrozzelle trainate da malridotti cavalli che girano per la città., con qualsiasi condizione atmosferica e senza l’osservanza di adeguate norme di tutela.
Occorre premettere qualche informazione sulle condizioni di sfruttamento dei cavalli.
Sono tutti vecchi animali, prevalentemente ex trottatori, che quindi non sono abituati a trainare pesi. Le carrozze a pieno carico possono facilmente superare i 800 chili di peso, le strade di Roma sono selciate per il traffico motorizzato quindi inidonee per gli zoccoli del cavallo, le pendenze di alcuni percorsi sono eccessive, i cavalli dovrebbero riposare all’ombra alla fine di ogni singolo tragitto e non superare mai le 6 ore di lavoro giornaliero; inoltre dovrebbero avere sempre acqua da bere a disposizione, ma strumenti di controllo non vi sono e i vetturini sono tutt’altro che gente scrupolosa. Il lavoro più intenso avviene proprio nei mesi caldi, anche con temperature che superano i 40 gradi e con inquinamento elevatissimo nelle strade del centro storico. La dimostrazione di tale indecente stato di cose sono le morti dei cavalli avvenute durante il servizio.
Indubbiamente, non c’è oggi alcun bisogno di cavalli come mezzo di trazione essendo disponibili innumerevoli mezzi elettrici efficienti. Proprio il Comune di Roma ha sviluppato un progetto di “carrozza elettrica” in collaborazione con competenti facoltà universitarie. New York ha già abolito i servizi delle carrozze a cavallo per le strade cittadine, riservandolo ai grandi parchi. Se si pensa al valore folkloristico, allora si devono ammettere anche i finti centurioni, il ripristino dell’illuminazione a gas e magari qualche corsa con le bighe. Ma veramente si può credere che i turisti arrivino a Roma attratti dalle carrozzelle? Gli attratti sono solo i vetturini che ne ricavano lauti guadagni (in media 100 € a testa per ciascun turista ogni giretto) con poco lavoro e perfino con contributi di denaro pubblico, che è proprio il caso di cessare in quanto sono un’offesa per il contribuente. Inoltre, perché dobbiamo pagare insieme ai nostri tributi per la pulizia cittadina, la rimozione dello sporco dei cavalli a carico dell’AMA, l’azienda municipale ambiente di Roma? I vetturini facciano una loro cooperativa di pulizia o sia a loro carico esclusivo la rimozione dello sporco.
In questo quadro il voto sfavorevole all’abolizione del servizio è un palese tradimento degli interessi dei cittadini e perfino di quelle tante dichiarazioni riguardanti la necessità di maggior attenzione per la condizione animale, proclamate a gran voce proprio da quegli stessi politici che non hanno votato l’abolizione delle ”botticelle”.
Lo sfruttamento degli animali deve essere considerato con estrema attenzione sociale perché interessa esseri senzienti ed indifesi, che dovrebbero essere moralmente e politicamente tutelati alla stregua di tutte le condizioni di debolezza presenti nella nostra società, che è incentrata su valori monetari e trascura in modo assoluto i diritti degli esseri viventi non umani.
Parlare con questi inaffidabili soggetti politici, per rappresentare le motivazioni di una civile evoluzione, appare del tutto tempo perso, perché loro si sentono svincolati da qualsiasi questione di principio e sono pronti a voltar gabbana appena emergano interessi, forse personali, contrari ai principi morali. Occorre ritornare alle regole medioevali, epoca cui sono rimaste le loro menti, ed esporli alla gogna pubblica, che in realtà rappresenta un servizio di grande democrazia e trasparenza fornendo al pubblico informazioni chiare su fatti certi.
Ecco quindi chi ha votato contro, nomi che devono essere tenuti ben a mente per evitare eventuali errori di voto nelle prossime consultazioni…… chi li conosce li evita, tra cui ben 6 sono state le donne, sorprendentemente contrarie “la donna è mobile qual piuma al vento, muta d’accento e di pensier” (Verdi- Rigoletto).
15 i voti contrari: Valeria Baglio (PD), Erica Battaglia (PD), Mirko Coratti (PD), Francesco D’Ausilio (PD), Alfredo Ferrari (PD), Marco Palumbo (PD), Fabrizio Panecaldo (PD), Giovanni Paris (PD), Ilaria Piccolo (PD), Maurizio Policastro (PD), Antonio Stampete (PD), Giulia Tempesta (PD), Daniela Tiburzi (PD), Massimo Caprari (Centro Democratico), Svetlana Celli (Lista Civica Marino Sindaco).
5 astenuti: Franco Marino (Lista Civica Marino Sindaco), Dario Nanni (PD), e tre dei quattro consiglieri di Sinistra Ecologia e Libertà Gemma Azuni (SEL), Gianluca Peciola(SEL), Annamaria Proietti Cesaretti (SEL).
4 Assenti: Raggi, Rossin, Marchini e Onorato (contrari alle botticelle).
Per equità esponiamo anche i nomi di coloro che hanno espresso il voto favorevole all’abolizione
7 i voti favorevoli: Roberto Cantiani (Gruppo Misto Roma Capitale), Ignazio Cozzoli Poli (Alleanza Popolare Nazionale – Alemanno Roma Capitale), Gianluigi De Paolo (Alemanno – Cittadini per Roma), Marcello De Vito (M5S), Daniele Frongia (M5S), Enrico Stefàno (M5S), Luca Giansanti (Marino Sindaco – Lista Civica).
Per chiedere giustizia per questi cavalli sottoposti ad una vita del tutto innaturale e a continui maltrattamenti, inviamo la petizione che segue:
Noi cittadini giustamente indignati chiediamo al Sindaco Marino:
l Informazione pubblica sui costi generati dal servizio delle carrozze a cavalli che restano a carico del bilancio comunale (contributi fruiti dai vetturini, costi del servizio di pulizia, luoghi di rimessaggio a carico dell’Amministrazione e quant’altro venga sostenuto con denaro pubblico).
l Regole che impongano precisi limiti per l’impiego dei cavalli in determinate condizioni climatiche e strumenti automatici di controllo dei percorsi e delle soste.
l Il riesame della decisione consiliare che in data 13 Marzo 2014 ha respinto la proposta di abolizione del servizio pubblico di carrozze a trazione animale.
Per chiedere quanto sopra scrivere a segreteria del sindaco: caposegreteria@comune.roma.it
(nome, cognome, città)
Marco Ciuti