Se avete dei dubbi sulla certificazione vegan e su quei bollini che da diversi anni popolano le etichette dei prodotti che acquistiamo al supermercato, l’articolo che state leggendo fa al caso vostro. Che differenza c’è tra tra certificazione vegan e marchio vegan? Che cosa garantisce una certificazione e cosa invece rappresenta il marchio? Ci si può fidare?

Marchio vegan vs certificazione vegan

1) Marchio vegan

Il marchio è un “simbolo” che trovate sulle etichette di alcuni prodotti e indica che l’azienda produttrice ha comprato il diritto di esporre quel determinato segno distintivo.
L’azienda può decidere liberamente di comprare uno di quei marchi vegan  (vegan ok, vegan society, qualità vegana ecc.) garantendo tramite un’autocertificazione che il suo prodotto è conforme al disciplinare della “casa” che vende il marchio. Chi certifica e chi produce sono, in questo caso, lo stesso soggetto.
Una fregatura? Non proprio. Prima di tutto l’azienda deve sottostare ai controlli che la casa creatrice del marchio può disporre nei suoi confronti. E, se anche quest’ultima non è obbligata a disporre tali controlli, mettendoci la faccia (vale a dire il suo marchio) è certamente nel suo interesse fare in modo che l’azienda marchiata “righi dritta”. E ovviamente, in caso contrario, può sospendere o impedire all’azienda l’utilizzo del suo marchio vegan.
La responsabilità civile e penale in caso di informazioni false circa la conformità a quanto rappresentato dal marchio resterà integralmente in capo all’azienda produttrice e di nulla, invece, risponderà la casa creatrice del marchio.

2) Certificazione vegan

La certificazione è un attestato rilasciato da un organismo terzo rispetto all’azienda produttrice e garantisce la conformità del prodotto a determinati standard qualitativi.
In questo caso chi certifica e chi produce non sono lo stesso soggetto e la certificazione vegan, esposta anche questa in etichetta, offre al consumatore una garanzia ulteriore rispetto al solo marchio vegan. La responsabilità della veridicità delle informazioni riportate è infatti, in questo caso, anche in capo all’ente certificatore di modo che quest’ultimo, oltre a metterci la faccia, si espone anche al rischio di finire in tribunale.
Inoltre teniamo presente che, sebbene nessuna legge dica cosa si possa etichettare come “vegano” e cosa no, la certificazione vegan si basa comunque su delle regole stabilite da singoli enti privati (biocert, ICEA) che si impegnano con serietà a garantire che il prodotto certificato escluda in ogni fase della propria realizzazione l’impiego di qualsiasi derivato di origine animale. Non solo: alcuni enti certificatori richiedono anche la garanzia che non siano stati utilizzati ingredienti che abbiano comportato direttamente o indirettamente l’impiego di esperimenti animali.

Certificazione vegan e marchio vegan sono quindi utili strumenti!

Marchio e certificaizone, spesso anche attraverso una reciproca collaborazione, offrono una importante garanzia per il consumatore sulla natura del prodotto che si sta per acquistare. Sta poi alle aziende produttrici scegliere, anche laddove producano di fatto alimenti 100% vegan, se spendere soldi per comprare l’utilizzo di un marchio o di una certificazione. E sta quindi a noi consumatori selezionare in maniera intelligente ciò che compriamo anche al di là di un bollino su un’etichetta.

(Immagine di Giorgia Romano)

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Articolo originale clicca qui: Certificazione vegan VS marchio vegan

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