VIVISETTORI PREOCCUPATI. POVERINI!
Se non fossero dei terrificanti aguzzini, farebbero tenerezza questi famosi vivisettori delusi, imbronciati, impermaliti per l’approvazione dell’articolo che limita i loro poteri di morte e di tortura mettendo alle loro mani qualche lacciolo in più rispetto al passato, anche se sarebbero state meglio le manette.
Giornali di grande tiratura hanno prontamente raccolto le opinioni di tali figuri in merito alla Legge approvata alla Camera il 31 Luglio scorso che pone maggiori limitazioni alla sperimentazione su animali.
Questi professionisti del male si sono messi a pronosticare grandi sventure sull’Italia. Secondo le loro elevate congetture la nostra Nazione subirà grandi danni per la mancanza del loro prezioso apporto in quanto dovrà acquistare all’estero i farmaci. Inoltre si verificherà una fuga dei cervelli e conseguentemente si dovrà sopportare l’impoverimento di tutta l’industria farmaceutica.
Devo dire che Vanna Marchi aveva senz’altro molta più classe come imbonitore rispetto a questi avanzi di … laboratorio e, se la fuga di cervelli comprendesse anche loro (improbabile però il loro possesso di un cervello completo anche del lobo etico), il nostro futuro sarà senz’altro meno tetro e moralmente più esaltante.
L’età elevata di questi famosi personaggi giustifica qualche loro fissazione, in più avvertono il rischio di perdere le loro poltrone insanguinate in quanto certamente non sono in grado di affrontare strumenti e tematiche complesse aventi una forte componente innovativa. Il prestigio delle loro posizioni è da ascriversi essenzialmente all’essere riusciti a riproporre nel tempo una convincente visione tradizionale della scienza medica e su ciò hanno costruito la loro fortuna. La scienza vera poteva anche languire negli angoli delle loro strutture, l’importante era solo mantenersi al centro delle discussioni, curare il presenzialismo e saper usare con veste di professionalità le minacce mafiose di sventura come puntualmente stanno facendo anche in questi giorni. Giudizio troppo tranchant? No, perché se vi fosse vero amore di scienza alla base delle loro scelte, i nuovi metodi sarebbero da loro stati in qualche misura già adottati d’iniziativa. Non certo per il rispetto della vita come diciamo noi, essendo loro privi di senso etico, ma perché il progresso si è sempre basato sull’innovazione e sul riconoscimento dei limiti delle metodiche precedenti. In particolare il periodo attuale è caratterizzato da decenni di fortissimo progresso ed innovazione in tutti i campi che solo negli ambiti di loro competenza non devono essere ammessi. La malafede è manifesta.
Adesso le nuove disposizioni aprono spazi che sgretolano le loro certezze, ma soprattutto li pone in competizione con nuove metodiche e nuovi professionisti che non hanno da difendere il passato. Talmente sono preoccupati, poverini, da auspicare che il Governo non si adegui ed eviti di applicare con precisione le nuove disposizioni. Attenzione, i colpi di coda sono assai insidiosi! Loro sono senza dubbio crudeli, ma non sprovveduti. Da tali dichiarazioni c’è da temere che la battaglia persa nelle fasi di approvazione della Legge venga ora spostata dalle lobbies farmaceutiche negli opachi corridoi delle sedi di Governo, dove per noi animalisti è più difficile entrare. Occorre quindi mantenere la nostra vigilanza su tutto quello che accadrà nel mondaccio vivisezionista e se necessario attivarsi con ogni mezzo per il rispetto delle disposizioni che finalmente ci danno qualche possibilità in più di difendere gli indifesi.
Marco Ciuti