Contro questa barbarie e su segnalazione di Marina, circa 3 settimane fa, anche noi abbiamo creato un evento su fb al quale hanno aderito moltissime persone che hanno inviato la loro protesta usando la lettera tipo predisposta, alla tv privata Cielo.
E’ indubbio che qualsiasi essere vivente se preso e gettato vivo nell’acqua bollente soffre e solo l’ottusità e l’arroganza di alcuni individui potrebbero negare questa palese verità!
Ivana R
GRAZIE ALL’ENPA PER QUESTO INTERVENTO
Enpa contro l’edizione Usa della trasmissione tv in Italia. |
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26 febbraio 2013 – L’Ente nazionale protezione animali ha diffidato il canale televisivo Cielo “per avere trasmesso in Italia una puntata di Masterchef Usa, nel corso della quale alcuni granchi venivano utilizzati come ingredienti delle ricette preparate dai concorrenti e bolliti vivi”. In particolare, l’Enpa ha chiesto al canale televisivo “di rettificare quanto mandato in onda poiche’ la puntata di Masterchef Usa potrebbe indurre i telespettatori a ritenere tale prassi corretta”.
La Protezione animali spiega che: “bollire vivo un animale e’ una terribile e inutile forma di incrudelimento che puo’ configurare il reato di maltrattamento”. Reato che, ricorda l’Enpa, “e’ punito dal nostro codice penale”. Numerose evidenze scientifiche, “una tra tutte pubblicate sul Journal of Experimental Biology, dimostrano come questi animali non solo percepiscano il dolore, ma ne mantengano il ricordo”.
Stessa evidenza chiarita dal Biologo Robert Elwood che “con una pubblicazione apparsa sul ‘New Scientist’ dimostra come i crostacei imparano cosa sia il dolore e ne hanno memoria e per questo evitano nel futuro le esperienze che li hanno condotti a provare questo stato”.
L’Enpa conclude: “ci riserviamo inoltre di conoscere quali siano state le condizioni di mantenimento degli animali, infatti, anche nel caso in cui gli animali fossero stati conservati sul ghiaccio o nelle buste adagiate su di esso cio’ configura un’ulteriore forma di maltrattamento poiche’ – come evidenziato dal centro di referenza nazionale per il benessere animale – grazie ad un dettagliato parere del dottor Paolo Candotti, tale modalita’ di mantenimento o di stoccaggio e’ da considerarsi una forma di atroce maltrattamento”.
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