In questi giorni pre elezioni, sulle televisioni sia pubbliche che private, assistiamo ad un andirivieni di politici o politicanti, tutti interessati ad ottenere il voto per poter finalmente appoggiare il loro futuro onorevole fondoschiena su quelle comodissime poltrone che arredano il parlamento e fanno parte del patrimonio inventariale dello stato italiano.
Tutti cercano disperatamente nuovi argomenti per imbonirsi il pubblico ed ottenere il fatidico voto che li porterà a raggiungere il LORO obiettivo e per questo alcuni sarebbero disposti anche a vendere la loro madre e altri anche la loro anima. (ammesso che ne abbiano una)
Nei disperati tentativi di accalappiarsi i voti dei moltissimi indecisi, alcuni di loro fanno uso di tutti gli espedienti possibili e invocano pietosamente la condiscendenza di chi ascolta, usando ogni arma per raggiungere lo scopo anche a scapito della dignità personale.
Ecco che allora, mentre vediamo il politico di turno che fà leva sullo spirito sportivo di una grossa fetta di fans del mondo calcistico, ne vediamo un altro chino sopra un cucciolo di cane, nell’intento di accarezzarlo, oppure mentre dichiara spudoratamente alle telecamere o ai giornali, di volerne adottare uno.
Siamo tutti abituati da tempo ai voltagabbana e agli opportunismi della politica italiana e sappiamo bene quanta menzognera demagogia ci sia dietro ad ogni comizio elettorale, ma gli animali no, loro devono essere lasciati fuori da questi sporchi giochi di potere. Gli altri animali non sono oggetti da usare a nostro piacimento e di cui abusare per scopi personali anche quando si tratta di ottenere un posto in parlamento.
Desidero che i politici sappiano che noi, veri animalisti, non ci faremo abbindolare da qualche foto e nemmeno da dichiarazioni false e opportuniste, inventate ad hoc per l’occasione. Noi conosciamo e sappiamo distinguere gli animalisti veri, quelli che in primis rifiutano di nutrirsi della carne e del sangue di animali innocenti e che adottano stili di vita coerenti con questa scelta, da coloro che animalisti non sono e che tutt’al più possono essere catalogati nella categoria degli animalari o zoofili che dir si voglia. Quelli che coccolano il cagnolino di turno ma vanno alla prima della scala con la moglie in pelliccia, sostengono la vivisezione, portano i loro figli allo zoo e al circo, sostengono e finanziano cacciatori e pescatori e organizzano campagne elettorali a suon di cene a base di filetto, aragoste e champagne.
A loro e a tutti quelli come loro, vogliamo ricordare che la difesa degli animali TUTTI, è una scelta, una missione, uno stato d’animo, un modo di essere e di vivere e non certo riconducibile a un singolo atto di finto buonismo posto in essere esclusivamente per raggiungere un traguardo personale.